Spesso si pensa che la spesa di corrente elettrica sia, diciamo così, “impossibile da ottimizzare”. In fondo, la corrente deve essere necessariamente pagata e non vi è dubbio. Però vi posso garantire che si può cercare di modificare alcuni parametri per ridurre al minimo indispensabile il costo della energia elettrica in condominio.

Cosa guardare

Eh si all’interno della bolletta elettrica ci sono diverse voci di spesa, alcune fisse ed altre variabili. Prima di vedere quali voci sono contenute nella bolletta la prima cosa da fare in assoluto è controllare che la potenza attivata ed il voltaggio siano adeguate agli impianti che alimentano.

Cosa significa ?

In uno dei condomini che amministravo, erano presenti due contatori che servivano 3 palazzine indipendenti ed un viale condominiale. Notai che il voltaggio del contatore era di 380 Volt e la potenza 6 Kw. Non so se sapete ma più alto è il voltaggio, più alta è la potenza e più alte sono anche le spese fisse che si devono sostenere ogni 2 mesi. Parliamo ad esempio della potenza del contatore. Come vedete nella foto di seguito riportata, all’interno del dettaglio della fattura che invito tutti voi amministratori e condomini che leggete questo articolo, a richiedere al fornitore, esiste la voce “Servizi di Distribuzione” che contiene alcune voci di costo che vengono moltiplicate per la potenza massima del contatore:

Servizi di Distribuzione

Come vedete alcuni importi di costo sono moltiplicati per 3kw che è la potenza massima erogabile del contatore. Ne consegue che maggiore è la potenza attivata e maggiore sarà il costo fisso da sostenere ogni 2 mesi. Vi dico questo perché la fattura è associata ad un contatore che aveva una potenza massima di 6 kw per cui i costi erano notevolmente superiori rispetto a quello che era effettivamente richiesto.

Altra oservazione che voglio passarvi. Osservate sempre anche il voltaggio caricato sul contatore. Eh già perchè sempre sul contatore che stiamo esaminando, la potenza massima in volt era 380.

Ma cosa era caricato su questo contatore?

Era caricato un cancello elettronico la cui potenza di esercizio è 220 V ed i lampioni del viale condominiale e di una delle palazzine del parco, sempre a 220 V.

Cosa abbiamo fatto ?

Beh la pima cosa che abbiamo fatto è richiedere la diminuzione della potenza massima che è passata da 6 kw a 3 kw. In questo modo il costo fisso legato alla potenza si è dimezzato. Avevamo in progetto poi di passare anche il voltaggio da 380 V a 220 V ma non abbiamo avuto soldi a sufficienza per poter procedere in tal senso.

Perché le modifiche hanno un costo ?

Ebbene si ! Le modifiche di potenza erogata e voltaggio hanno un costo. La spesa si aggira intorno ai 60,00 euro a richiesta. E’ vero che non è una spesa piccola ma nel lungo termine determina un risparmio sui costi fissi. Il problema fondamentale in tutta questa storia è che per fare efficienza l’amministratore dovrebbe, ovviamente con l’aiuto di un tecnico, ottimizzare sempre il fabbisogno energetico del condominio. Se non esiste un’ascensore e il contatore alimenta solamente ad esempio, le luci del vano scala di un edificio, la potenza può tranquillamente scendere anche a 1,5 kw, riducendo ancor di più, il costo fisso.

E lato consumi ?

Beh, lato consumi quali sono le differenze sostanziali tra una lampadina a LED ed una ad esempio ad incandescenza ? Come viene spiegato molto chiaramente nell’articolo del sito tuttogreen.it che potete raggiungere a QUESTO INDIRIZZO la differenza sostanziale tra le due tipologie di lampadine (quelle a incandescenza oramai eliminate dal mercato) è questa:

La differenza tra una lampadina tradizionale e le lampadine a risparmio energetico è nella quantità di energia elettrica che viene trasformata in luce bianca. 

come afferma correttamente l’articolo, le lampadine tradizionali trasformano soltanto il 5% dell’energia ricevuta, e il restante viene disperso, le lampadine fluorescenti, invece, ne trasformano il 25%, mentre le lampadine a LED addirittura il 50%

Vien da se che se sostituiamo tutte le lampadine presenti nella illuminazione condominiale, con quelle a LED, otteniamo un risparmio considerevole di consumo energetico, a parità di potenza erogata.

Ma è solo una questione di consumi ?

Assolutamente no ! Infatti la lampadina a LED ha anche una maggiore durata. L’articolo su citato infatti, mette a paragone la lampadina a LED con quella ad incandescenza:

  • Lampada incandescente: 60 W per 8 ore per 365 giorni = 75,2 kWh/anno;
  • LED: 5 W per 8 ore per 365 giorni = 14,6 kWh/anno

Come potete vedere, la differenza è davvero notevole. Se poi confrontiamo la durata della lampadina, notiamo che quella ad incandescenza ha una durata di circa 8000 ore contro una durata di circa 10000 ore di quella a LED.

Ricapitolando

Le tre azioni che devono necessariamente analizzate per ottimizzare la spesa in corrente elettrica del condominio sono:

  • Abbassare il voltaggio al minimo indispensabile (220 V);
  • Abbassare la potenza del contatore (3 kw od anche 1,5 kw);
  • Sostituire tutte le lampadine ad incandescenza con lampadine a LED;

Ultima azione che va fatta almeno ogni anno è guardare se esistono altre offerte che possano far diminuire la componente energia. Il passaggio contrattuale come si sa è totalmente gratuito per cui fate attenzione anche a questo aspetto importante.

Spero che questo articolo possa esserti stato di aiuto e …

Ricordate: Siate sempre Condomini Presenti !